Cultura, natura, gastronomia: un mix seducente di proposte e di risorse.
Un microcosmo per tutte le stagioni e per tutti i gusti.
Così mi piacerebbe presentare, a un amico che mi chiedesse di parlarne, la realtà di Pisa e della sua provincia.
E lo farei con soddisfazione, anzi con una punta d’orgoglio.
In primo luogo perché non sarebbe uno “spot” immeritato, ma la pura verità; e poi perché alla “costruzione” di un pacchetto di offerte di soggiorno ampio e variegato quanto l’attuale, la Provincia ha in questi anni creduto e lavorato con convinzione assoluta.
Nella consapevolezza delle davvero tante e ricche vocazioni turistiche presenti nel nostro territorio. Prima fra tutte, quella che fa capo al patrimonio storico-architettonico: mi riferisco alle città d’arte e ai borghi, certo, ma anche alle chiese e alle ville signorili che si susseguono da un angolo all’altro dei confini provinciali. Una dote immensa e preziosa, attorno alla quale si è sviluppato un sistema museale diffuso, in costante fase di evoluzione e innovazione.
La cultura, a Pisa come negli altri centri, dai più grandi ai più piccoli (San Miniato, Volterra e via via tutti gli altri), è ospite fissa. Non solo in quanto arte, ma come espressione in generale “del bello”: del bello e anche del buono.
Che diventa esso stesso spettacolo, nella tradizione gastronomica ed enologica pisana, scoperta recentemente in tutta la sua grandezza dai visitatori italiani e stranieri, e diventata arma di seduzione turistica tra le più efficaci del nostro repertorio.
Un “valore aggiunto” il cui potenziale si esprime a vantaggio di tutte le formule di soggiorno (tradizionali e “nuove”) per le quali Pisa è conosciuta nel mondo: dalle vacanze balneari sul litorale di Marina e Tirrenia, all’agriturismo; dalla permanenza nei centri termali di San Giuliano, Casciana e Uliveto, alla scoperta dello splendore naturalistico del Parco di San Rossore.
Gino Nunes, Presidente della Provincia